Il Decreto legge sulla sicurezza integrata di cui sono relatore in Senato

Sono lieto di essere stato nominato relatore in Senato del Decreto legge sulla sicurezza integrata, licenziato con 230 voti favorevoli e 50 contrari dall’aula della Camera dei Deputati.

Il Decreto Sicurezza introduce infatti importanti novità, a partire dall’arresto in flagranza differita, ossia l’istituzione dell’arresto in flagranza qualora vi siano immagini fotografiche o riprese video a dimostrare il compimento di un reato per cui è previsto l’arresto obbligatorio. Di fondamentale importanza, inoltre, lo stanziamento, sempre previsto dal decreto, di fondi per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie. La cifra ammonta a 1900 milioni per il 2017, 3150 milioni per il 2018, 3500 milioni per il 2019 e 3000 milioni all’anno dal 2020 al 2032. Saranno finanziati, tra gli altri, interventi volti allo sviluppo delle infrastrutture, alla difesa del suolo, alla ricerca e all’informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria, all’eliminazione delle barriere architettoniche. Saranno svincolate dal Patto di Stabilità le spese per l’installazione di nuovi sistemi di videosorveglianza, e i Sindaci avranno maggiori poteri in materia di sicurezza. Infine, è ora previsto il carcere e il sequestro del bene per i proprietari di case che decideranno di lucrare approfittando degli stranieri irregolari.

Mi è stato affidato il percorso del Decreto legge sia in Commissione sia in Aula.

Il Decreto Sicurezza, tra gli altri provvedimenti che mi sono stati affidati, è di certa rilevanza per il peso che ha nel caratterizzare l’azione governativa oltre che per la vivacità del dibattito attualmente in corso sullo stesso. Si tratta infatti di uno dei provvedimenti più noti, discussi ed attesi tra quelli assunti dal Governo Gentiloni.

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