Ricordo di Ginetto Mari

In occasione dei funerali di Ginetto Mari, compagno di partito ed ex sindaco di Traversetolo (PR):

L’omaggio più significativo è quello dei cittadini: un riconoscimento che travalica le appartenenze politiche e gli orientamenti elettorali e che è rivolto alla Persona.
Ed è un riconoscimento che in 
questa misura e con questa intensità emotiva il Politico ottiene solo quando sia riuscito a farsi apprezzare sul piano umano anche da parte di chi non ne abbia condiviso l’azione politica. È ciò qualcosa di profondo, di estremamente significativo, che non va confuso con la pietà per un defunto: non è la “bontà” che viene riconosciuta quasi per convenzione ai morti, ma è un tributo autentico e spontaneo di incalcolabile valore.
Ginetto non può che essere orgoglioso e, con lui, lo devono essere i suoi familiari, la moglie e i figli, ai quali va il più solidale degli abbracci in questo momento di massimo dolore.
Di questo tributo popolare, non mi meraviglio.
Ginetto ha infatti segnato la storia di questa Città con una presenza costante e qualificata negli ultimi decenni nell’amministrazione comunale in diversi ruoli e come Sindaco per tre legislature. E l’ultima sindacatura è stata condotta in porto nonostante la malattia, che lo costringeva a portare con sé la bombola dell’ossigeno: una condizione, che si vedeva, ma che Ginetto non ha fatto pesare in alcun modo, nemmeno nel momento in cui non ha riproposto la sua candidatura nel
2016. E tutti noi possiamo immaginare quale possa essere stato il suo stato d’animo in quel momento, in cui non gli avrà pesato tanto la fine dell’impegno politico in prima linea, perché lucidamente sapeva che comunque l’impegno politico ha anche altre forme, quanto quella inabilità, di cui Ginetto ben conosceva la portata e l’evoluzione ineluttabile.
Dicevo che ha segnato la storia di questa Città. Questo soprattutto per l’intensità e la qualità della sua azione amministrativa: è stato un amministratore attento e totalmente dedito, che ha concepito ed esercitato la funzione pubblica non come (o non solo come) un onore, ma anche e soprattutto come un onere e, per meglio dire, come un dovere da onorare con tutte le proprie energie.
Ginetto è stato anche una importante figura del Partito Democratico, alla cui vita ha partecipato con passione, intelligenza e una dote rara: quella di non confondere i rapporti umani con quelli politici e di non permettere mai che questi ultimi, naturalmente alterni, potessero compromettere i primi.
È questo è l’insegnamento e il messaggio che Ginetto lascia ai giovani, che si vogliano impegnare in politica e non solo a questi. E Dio sa quanto questo insegnamento sia decisivo per la civiltà della vita politica (e sociale) e per il recupero del suo volto umano; recupero senza il quale non può esserci la politica con la “P” maiuscola, cui Ginetto guardava.

Traversetolo, 21.03.2018

Giorgio Pagliari

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