Parigi val bene una messa: in guardia dai pericoli di qualunque liason estremista

Parigi val bene una messa. Detto in altri termini, “il fine giustifica i mezzi”, secondo il noto principio de Il Principe di Machiavelli.

A questo fa pensare il nuovo “amore” di Fratelli d’Italia e della Lega per le formazioni neofasciste, finora rimasto sotto traccia e ora esploso anche nella nostra provincia. Da ultimo infatti, si deve registrare ieri lo show in Consiglio comunale a Fidenza di un consigliere chiamato a presiedere temporaneamente la seduta, seguita poi dall’intervista del capogruppo di Forza Italia stesso, nel medesimo consesso.

Nella migliore delle ipotesi, tutto questo è opportunistico prodotto delle esigenze elettorali, della volontà di raschiare il fondo del barile in vista del voto. Rimane, però, il dubbio grave che ci sia di più. E non è dubbio da poco: un’affinità oggi confessata e già in precedenza testimoniata dalla costante assenza di alcuni alle celebrazioni del 25 aprile.

Ciò che conta, in ogni caso, è che tutto questo va fermamente condannato non solo in quanto viola il divieto di ricostituzione del Partito Fascista. E’, tutto questo, il segno di un clima che molto ricorda il periodo che condusse all’avvento della dittatura fascista, in verità non solo per via di queste sopracitate condotte.

Per questo, in ogni caso, non si può fare finta di niente. Perché della condivisibile fatica del popolo, del suo malcontento, non se ne dovrebbe mai fare strumento pericoloso per il popolo stesso, né tantomeno ragione elettorale per consociarsi con formazioni che tra i propri valori non hanno solo punti di luce e di battaglia sociale, ma anche – forse soprattutto – oscure inaccettabili reminescenze di stagioni che hanno portato a drammi, ingiustizie e dolori ben più drammatici di quelli attuali.

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