Con il sì definitivo del Senato al cosiddetto Jobs Act per i lavoratori autonomi, il Pd ha mantenuto un’altra promessa: garantire diritti e tutele a tutte le lavoratrici e i lavoratori, anche agli occupati senza vincolo di subordinazione e alle Partite Iva.
Parliamo della maternità, della malattia, dell’indennità di disoccupazione, ma anche della possibilità di dedurre le spese per la formazione e i convegni e di sospendere il pagamento dei contributi e dei premi in caso di infortunio. Sono deducibili anche le spese per i servizi personalizzati di certificazioni delle competenze, orientamento al lavoro autonomo e sulla possibilità concreta per i lavoratori di rafforzarsi nel mondo del lavoro.
Diventa legge, dunque, il primo provvedimento dedicato alla tutela di tutti i rapporti di lavoro autonomo, dai professionisti alle collaborazioni coordinate e continuative. Si definisce un confine, una volta per tutte, tra il lavoro autonomo e il lavoro subordinato, definita dal Jobs Act, e si completa un quadro normativo finalizzato ad evitare zone ibride e abusi, come le finte partite Iva, garantendo più tutele a chi prima non ne aveva.
La misura più importante è l’istituzione, in via definitiva, dell’indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi, che era stata introdotta dal Jobs Act in via sperimentale. La legge interviene, inoltre, per dare una cornice normativa al ‘lavoro agile’, andando ad incentivare la produttività per le aziende e maggiori strumenti per la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. Il quadro di sostegno si completa inoltre con la previsione di uno sportello dedicato al lavoro autonomo nei centri per l’impiego.
Credo che oggi sia stata scritta una bella pagina per le lavoratrici ed i lavoratori autonomi e per il futuro del lavoro in Italia.
Tutte le informazioni sul testo approvato sono consultabili sul sito istituzionale del Senato della Repubblica > http://www.senato.it/