Nella giornata di ieri sono intervenuto in Aula al Senato a nome del gruppo del Partito Democratico per la dichiarazione di voto sul Milleproroghe e successivamente presso le agenzie di stampa per chiarire la nostra posizione e il senso dell’emendamento sui taxi.
Signor Presidente, il Gruppo del Partito Democratico voterà la fiducia a questo provvedimento. Lo farà con quel senso di responsabilità che l’ha sempre guidato, che impedisce che nella logica degli atteggiamenti e degli orientamenti di voto passino posizioni condizionate dalle contingenze del momento e da strumentalizzazioni politiche che con l’interesse generale non hanno nulla a che fare.
Dire che il milleproroghe è un provvedimento incostituzionale significa non tener conto di una prassi parlamentare né di un orientamento che la Corte costituzionale non ha mai espresso quanto all’incostituzionalità del provvedimento né di un’esigenza che tutti i Governi – credo più o meno dal 1948 in avanti – hanno dovuto soddisfare con questo tipo di provvedimento.
La seconda considerazione che si fa è che questa è la prova del fallimento di un Governo e di una pubblica amministrazione. Anche in questo caso, allora, tutti i Governi che ci sono stati dal 1948 ad oggi hanno fallito, perché i milleproroghe li hanno fatti esattamente tutti i Governi. E dove eravate? Perché avete votato contro la riforma della pubblica amministrazione se il milleproroghe è causato dalla sua crisi? Neanche a quello avete voluto collaborare, perché la vostra è la politica del nulla, del no e dell’opposizione a tutti i costi, come se questo fosse nell’interesse del Paese. (Applausi). Voi state scherzando con l’interesse del Paese.
Può esserci qualcosa che non soddisfa nelle misure, però vorrei ricordare, prima di tutto, quello che è stato fatto in termini positivi andando avanti col milleproroghe. Ci sono misure sulla rivalutazione delle pensioni; ci sono misure che agevolano il rientro dei cervelli e che allungano le abilitazioni universitarie per consentire a chi ne ha ottenuta una di avere un’aspirazione di cattedra che le contingenze finanziarie nell’immediato non consentono; ci sono misure per le fondazioni sinfoniche, per i distretti turistici, per i terremoti dell’Emilia e dell’Abruzzo, con misure, le più variegate, per le alluvioni di Olbia, di Nuoro, dell’Ogliastra; ci sono misure di lotta all’evasione e assunzionali, proroghe di graduatorie e stabilizzazioni, e l’introduzione per la prima volta, sia pure fino al giugno 2017, di un’indennità di disoccupazione per i co.co.co.
Dovevamo evitare di fare il provvedimento? O forse queste sono misure che hanno senso civico e sociale e un’attenzione ai diritti e alle posizioni di persone e categorie in difficoltà? Credo che siano queste. Sotto questo profilo, forse la rabbia oppositiva al provvedimento in esame nasce anche dalla valenza di alcune di queste misure, però vorrei aggiungere un altro tema a tutta questa discussione.
Ho sentito in quest’Aula, una volta di più, il giustizialismo politico, che passa attraverso la criminalizzazione dei singoli, come è avvenuto nei confronti della senatrice Lanzillotta e del senatore Cociancich, cofirmatari dell’emendamento sui taxi. Credo che, da questo punto di vista, debba essere chiaro che è la maggioranza che fa proprio un emendamento e ne ha la responsabilità. Noi questa responsabilità ce la prendiamo, pur nella consapevolezza della delicatezza della questione e colgo qui l’occasione per aggiungere che il ministro Delrio ha comunicato al nostro Capogruppo che oggi, alle 14,30, [successivamente posticipato a martedì prossimo] riceverà le rappresentanze dei tassisti per trovare una soluzione a questo problema. La proroga incriminata, peraltro, è una proroga che consegue alla proroga principale contenuta nel decreto-legge e che è relativa al tempo entro il quale il Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e previa intesa con la Conferenza unificata, deve adottare misure per impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio di taxi e del servizio di noleggio con conducente. Questo è il senso dell’emendamento, questa è la portata della misura conseguente dell’altro emendamento, ma il tema è sul tavolo del Ministro e noi crediamo che con il Ministro si troverà una soluzione equilibrata al problema e si darà attuazione ad una legge che risale ormai al 2009. Vorrei a tal proposito anche richiamare alla coerenza rispetto alle scelte operate quando si era al Governo e quando si era in maggioranza. I colleghi del Gruppo di Forza Italia stanno urlando contro misure che sono state volute dai loro Governi ed anche questo con la serietà della politica e delle posizioni politiche ha poco a che fare. (Applausi dal Gruppo PD).
Nulla aggiungo sulla questione degli animali, perché troppo bene ha parlato la senatrice De Biasi ieri: è una questione delicata, di coscienza, ma è una questione sulla quale la politica purtroppo deve prendere delle decisioni e noi le abbiamo prese responsabilmente.
Vorrei solo concludere accennando brevemente all’altra questione aperta, quella degli ambulanti. Anche a questo proposito vogliamo essere precisi e ricordare che, dal 2012, la Conferenza Stato-Regioni e Comuni ha deliberato che si dovessero applicare queste misure, che – come le altre – non sono state votate da un Governo di centrosinistra, a partire dal maggio 2017. Vogliamo dire che questa previsione ha da un lato garantito che tutte le concessioni, anche quelle già scadute, restino in vigore fino al 31 dicembre 2018 e dall’altro ha salvato le concessioni che hanno una durata superiore e ha posto semplicemente il problema, nella logica del mercato, della concorrenza, della chiarezza e della tutela delle posizioni individuali, dell’attuazione da parte dei Comuni di quei piani che devono ordinare il commercio ambulante sul proprio territorio. Si tratta quindi di una misura che, nella logica della legalità, non danneggia ma tutela. Anche su questo provvedimento, comunque, ci sarà uno spazio di dialogo e di confronto che mai è stato negato.
Per questo il Gruppo del Partito Democratico voterà a favore. (Applausi dal Gruppo PD).