Gentilissime e gentilissimi,
riprendo, dopo la pausa delle festività, la puntuale pubblicazione della newsletter.
Buona lettura!
Pizzarotti, l’usato insicuro
Come era ampiamente prevedibile Federico Pizzarotti si ricandida a sindaco di Parma. Dice che lo farà alla testa di una lista civica ancora senza nome e senza cercare alleanze, e si dipinge come il nuovo che non vuole lasciare il lavoro a metà. Ma quale nuovo? Pizzarotti in realtà è l’usato insicuro. Ma quale lavoro a metà? Forse allude a tutto ciò che la città non ha visto in questa consigliatura. E’ legittimo che il sindaco uscente si ripresenti, ma i risultati dei cinque anni della sua amministrazione non legittimano affatto il suo ripresentarsi. Mediaticamente è forse riuscito ad apparire come un leader ma per la città non lo è stato di certo. Qualche esempio? Negli asili nido le rette per le famiglie sono state aumentare al massimo senza che vi sia stato alcun ampliamento e qualificazione del servizio. I servizi integrativi per i disabili nelle scuole sono stati ridotti. Da ultimo, c’è stata l’incredibile polemica dell’Assessore ai Servizi sociali nei confronti della Caritas e del volontariato, accusati di non fare abbastanza per i senzatetto nell’emergenza freddo. Invece di ringraziarli per la generosa e costante opera di accoglienza e assistenza svolta a favore dei più diseredati, l’Amministrazione Pizzarotti ha attribuito loro la colpa di una situazione di cui invece porta la responsabilità politica e giuridica solamente il Comune. Non si era mai vista una Amministrazione che scaricasse i mancati risultati delle proprie azioni su un soggetto che collabora senza lesinarsi con il Comune.
Sulla sicurezza la giunta Pizzarotti non ha battuto colpo e il risultato è che alcuni quartieri, come Pablo e San Leonardo, sono diventati invivibili. La raccolta differenziata dei rifiuti, che l’amministrazione porta come fiore all’occhiello, in realtà non funziona e i risultati quantitativi raggiunti sono inversamente proporzionali alla qualità del servizio offerto e all’attenzione verso i cittadini: sacchi sparsi ovunque preda notturna degli animali e marciapiedi impraticabili. Si può dire senza timore di smentita che al 75% di raccolta differenziata corrisponde il 100% di arrabbiatura. Per non parlare, infine, della visione della città, dove il massimo dell’elaborazione pizzarottiana è stata la decrescita felice.
Stupisce, in questo contesto, l’apprezzamento espresso dal sindaco del capoluogo regionale per la ricandidatura di Pizzarotti, che Merola vorrebbe addirittura “arruolare” nel campo progressista, alleato del Pd. Faccio mio, perciò, il richiamo del segretario regionale del partito, Paolo Calvano, “a tirare tutti dalla stessa parte, a Parma e fuori Parma”, giacché “il Pd ha evidenziato la necessità di costruire un progetto di governo alternativo alla giunta attuale, che si è limitata all’ordinario e non ha saputo dare a Parma ciò che la città si meriterebbe”.
Primarie del centrosinistra ed elezioni
Intanto è partita la campagna delle primarie per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra. Si voterà ai gazebo il 5 marzo prossimo e tutto il nostro campo deve sentirsi mobilitato per stimolare l’interesse dei cittadini e favorire la massima partecipazione. Il quadro è ancora molto complesso e pieno di incognite. Le primarie possono recuperare l’attenzione della città, ma il loro esito può anche non essere decisivo. Sono infatti chiare le ambiguità di prospettiva politica di alcune candidature. Questa città ha un problema: la tendenza di coloro che sono avvitati nella logica del professionismo politico a costruire catene di Sant’Antonio, comitati di affari o di interessi, che pensano alla conquista del potere per soddisfazione propria o di gruppo, relegando l’interesse generale a mera bandiera buona solo per le campagne elettorali. Parma è consapevole che ci vuole altro. La città sente la necessità di una alleanza larga, fondata sulla chiarezza dell’intesa e del progetto in una dimensione di Area Vasta. Un progetto che deve tendere a rilanciare Parma come capitale dell’agroalimentare, della lirica, dell’arte e della cultura, ma anche come città solidale e sicura, in grado di dare speranza ai più poveri e diseredati, slancio alla società civile e alla nostra economia, dopo una lunga stagione di sofferenza.
Oggi è il tempo di ricostruire e rilanciare. Serve una vera leadership, che può essere realizzata da un nuovo Patto per Parma: una sintesi virtuosa tra chi ha a cuore il bene comune della città più che gli interessi particolari. La sfida è il rilancio nell’equità, con in campo la buona politica. Oggi vedo un solo candidato che vincendo le primarie può incontrare la città che sta ascoltando, e quel candidato è Dario Costi.
A questo proposito, si allega il programma delle iniziative di Costi e una sua nota sulla campagna di ascolto della città. Per discutere sui temi delle primarie e delle prossime elezioni comunali vi invierò presto una nuova newsletter per invitarvi a ritrovarci nel mese di febbraio a Betania.
L’attività parlamentare per Parma
A Roma continua il mio impegno parlamentare, sempre con un occhio di riguardo alla mia città. Anche qui qualche esempio. Con i deputati Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini avevamo raccolto nelle scorse settimane le proteste dei pendolari per la soppressione di due treni Intercity e ci eravamo attivati con il Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio e l’AD di Trenitalia, Barbara Morgante, per venire incontro alle richieste degli utenti. Ebbene, nei giorni scorsi il Ministro Delrio ha annunciato la firma del nuovo contratto per il servizio ferroviario “universale” Intercity Giorno e Intercity Notte e, in questo contesto, il mantenimento degli intercity 583 delle 8.09 in direzione Napoli e 590 delle 17.34 in direzione Milano, con fermate anche a Fidenza.
Un altro tema su cui sono impegnato da tempo è quello dei disagi creati dalla riorganizzazione del servizio postale. La soppressione di sportelli nelle zone disagiate e la consegna a giorni alterni della corrispondenza e dei giornali è fonte di continui disservizi, ed è perciò inaccettabile. Per questo ho presentato sul tema una nuova interrogazione parlamentare, assieme ai colleghi deputati Maestri e Romanini, chiedendo “quali iniziative il Ministero abbia in essere e in progetto per ovviare a questi disagi e per scongiurare la possibile chiusura degli uffici postali nei Comuni più piccoli”.
Nei giorni scorsi, infine, in accordo con l’onorevole Maria Luisa Gnecchi, ho inoltre presentato una interrogazione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul cumulo pensionistico gratuito, la nuova norma inserita nella legge di stabilità che permette a chi ha i requisiti per la pensione ma contributi previdenziali spezzettati in diverse gestioni di chiedere la riunificazione non onerosa dei contributi per andare in quiescenza. Nell’interrogazione chiedo, tra l’altro, di chiarire che l’applicazione del cumulo gratuito dei contributi da parte delle diverse gestioni coinvolte non comporta l’uniformazione al regime generale (legge Fornero), ma, al contrario, può avvenire nel rispetto dei regolamenti autonomi dei diversi enti, garantendo il principio dell’erogazione delle pensioni alle condizioni di miglior favore per gli iscritti. Inoltre, ho chiesto se non sia opportuno proporre un provvedimento che consenta a chi ha dovuto necessariamente ricorrere al ricongiungimento oneroso per poter accedere alla pensione, di chiedere la retroattività della facoltà di cumulo o, comunque, misure a compensazione della disparità di trattamento subita.
Appena arriveranno su questi temi le risposte dei Ministeri interessati, sarà mia cura comunicarvelo.
A presto,
Giorgio