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Gentilissime e Gentilissimi,

Con questa newsletter voglio inaugurare il mio blog www.giorgiopagliari.it e il #lab Whatsapp e Telegram che ha l’obiettivo di rafforzare il dialogo e il confronto con Voi.
Un laboratorio aperto a tutti per coltivare la discussione sana e l’elaborazione politica su temi e progetti concreti. Un modo in più per tenervi informati sulla mia attività in Senato e a Parma e per poter accogliere impressioni, suggerimenti e anche le vostre critiche.
Dal referendum Costituzionale alle elezioni di Parma 2017 l’orizzonte che va delineandosi porta con sé tante prove importanti ma la battaglia quotidiana per il bene di questo Paese deve essere quello contro la corruzione e il malcostume. Come ho dichiarato nell’intervista alla Gazzetta di Parma dobbiamo sempre pensare che non ci sono zone immuni. Ribadisco l’importanza di un recupero forte dell’etica nei rapporti politici e nei rapporti interpersonali. Al di là del radicamento della malavita, c’è un terreno che rischia di essere fertile ed è quello che pensa tutto sia fattibile con furbizia e connivenze quotidiane.

 

Per l’Italia

Comincio col parlarvi della Riforma costituzionale, che come sapete è stata approvata in via definitiva dal Parlamento. Presto toccherà ai cittadini dire l’ultima parola, con il referendum confermativo di ottobre. Se vinceranno i sì, come auspico, la nuova Carta potrà entrare subito in vigore.

È un passaggio storico per il nostro Paese. Si trasforma il Senato in Camera delle Autonomie Locali e si supera il bicameralismo paritario che rallenta l’azione legislativa e non ha più ragione di esistere nell’Italia di oggi. Si tagliano le poltrone, compresa la mia, e si abbattono i costi della politica azzerando le indennità dei futuri senatori e ridefinendo il Titolo V della Costituzione, con meno competenze alle Regioni con la cancellazione delle Province.
Con la Riforma e con la nuova legge elettorale – l’Italicum – l’Italia sceglie la strada della semplificazione e della stabilità. E’ necessario adeguare le nostre istituzioni all’evoluzione della società, con un assetto parlamentare che già i padri costituenti avevano ipotizzato e che ora, 70 anni dopo, viene introdotto per superare le incongruenze che si sono evidenziate negli ultimi decenni e che hanno condizionato negativamente la crescita civile, sociale ed economica del Paese. Il nuovo sistema maggioritario compiuto che si profila sarà il primo elemento per costruire gli anticorpi al trasformismo e al consociativismo che sono il male principale della nostra politica.

La Politica dimostra di saper cambiare, si riducono i privilegi e le poltrone.
Come senatore del Pd ho sostenuto con convinzione il percorso riformatore che abbiamo intrapreso e ho avuto modo di dare il mio contributo concreto. Sono intervenuto nell’aula del Senato per dichiarazione di voto a nome del gruppo Pd su alcuni articoli qualificanti della legge Boschi, respingendo le critiche di una opposizione incapace di un confronto serio e di merito. Ho avuto l’onore di essere nei mesi scorsi relatore al Senato della Riforma della pubblica amministrazione, e sono stato in questi giorni relatore anche sul Decreto trasparenza: una vera rivoluzione per il sistema italiano che fa diventare la pubblica amministrazione una “casa di vetro” all’insegna della legalità e dell’efficienza per i cittadini.
Infine proprio nel giorno in cui il comune di Brescello veniva sciolto per mafia ho ricevuto il delicato incarico di relatore sul ddl per il nuovo Codice Antimafia.

 

Per Parma e Provincia

Anche per Parma e la nostra Provincia qualche risultato è arrivato. L’ultimo, in ordine di tempo, è il disegno di legge per l’inserimento del Festival Verdi tra i Festival lirici che riceveranno dal 2017 finanziamenti tabellari dallo Stato; inserimento che ha compiuto nei giorni scorsi un passo decisivo in avanti in Commissione cultura al Senato. Mi piace poi ricordare l’approvazione di due miei emendamenti, uno per la città e l’altro per la provincia. Il primo ha sbloccato i fondi per poter finanziare il completamento della Scuola per l’Europa, il secondo ha consentito l’erogazione del contributo del Servizio sanitario per le cure termali accessorie: un problema molto sentito alle Terme di Salsomaggiore e Tabiano. Significativo, per la nostra montagna, è stato anche il lavoro che ho fatto per garantire la continuità di funzionamento alla seggiovia di Lagdei. Nelle prossime settimane confido, infine, che possa essere incardinato nei lavori della competente Commissione del Senato il disegno di legge che ho depositato dopo i recenti casi di maltrattamenti sui bambini e sugli anziani che hanno coinvolto anche scuole e strutture per anziani del parmense: il ddl introduce modifiche sostanziali al Codice penale con pene più severe per i responsabili dei maltrattamenti.

P.S.

Adesso ci aspetta la campagna referendaria che sarà sicuramente aspra e difficile, vista la posta in gioco. Io non mancherò di fare, anche in questa circostanza, la mia parte, così come continuerò a lavorare per Parma. La nostra città ha subito negli anni passati i guasti del malgoverno e della corruzione che hanno segnato l’amministrazione Vignali e sta ora constatando – suo malgrado – l’inadeguatezza dell’amministrazione Pizzarotti. Se l’alternativa di governo di cui i Cinquestelle vorrebbero essere portatori a livello nazionale è quella vista finora a Parma, Dio ce ne scampi.

Abbiamo di fronte partite difficili, complicate, che dovremo giocare insieme. In Italia e a Parma. Per questo non mi stancherò di incontrare, parlare, dialogare con voi. Costruiamo insieme l’agenda delle priorità. Politica e istituzioni possono riprendersi la fiducia dei cittadini solo se sanno stare dentro i problemi, con i piedi ben piantati nella realtà che ci circonda.
Per questo vi invito a leggere e commentare il mio blog www.giorgiopagliari.it e a lasciarmi un vostro feedback con Whatsapp o Telegram.

 

Buona lettura

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Giorgio Pagliari

1 commento

  1. P

    Non lasciamo nulla di intentato per far passare la riforma costituzionale !! La Democrazia deve essere più semplice altrimenti ci penserà qualcuno a semplificarla in modo brutale, magari sfruttando la situazione dei profughi e dei migranti. Ma allora non si chiamerà più democrazia.

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